Come un servizio fotografico in Toscana mi ha dato molto più che belle fotografie
Voglio raccontarvi la bellissima esperienza che ho avuto con un servizio fotografico che mi sono fatta fare in Toscana, e di come mi sia servito ben più che solo per delle belle fotografie.
Quando ho deciso di farmi fare un servizio fotografico in Toscana, dove stavo trascorrendo la mia estate, ero reduce da due esperienze fotografiche piuttosto negative.
A onor del vero, le foto che ho avuto dal mio primo servizio, a Jakarta, sono molto belle e le uso ancora. Il fotografo ha fatto quello che ha potuto date le condizioni dello studio fotografico che aveva scelto senza essere ancora molto pratico della città. Le mie perplessità hanno riguardato il dopo, cioè alcuni dettagli legati alla lavorazione e alla consegna delle foto.
Quello fatto a Ginevra, invece, è andato molto peggio. Il luogo era idilliaco, un bel parco pieno di fiori e punti romantici, la fotografa piena di fantasia, ma le foto mi sono arrivate in scandaloso ritardo, al punto che ormai non mi servivano più. E meno male perché erano piene di difetti tecnici e oggettivamente inutilizzabili.
Io non sono fissata con l’immagine e resto un po’ vecchia scuola. Sono cioè convinta che dei contenuti di valore e una comunicazione spontanea ed empatica facciano più di mille fotografie. Le immagini però mi piacciono, e sono cosciente dell’influenza che hanno su lettori e lettrici.
Ho quindi deciso per un servizio fotografico in Toscana, sfruttando il fatto che avrei così potuto farmi riprendere nella mia adorata casina.
Ho avuto il nome di Sara Stefanini, di Immagie Fotografia, da una persona di cui mi fido (la rete è tutto, gente! ), e voglio raccontarvi perché l’esperienza mi ha dato molto più che delle belle fotografie.
Per cominciare, Sara mi ha ascoltata a fondo durante la nostra prima telefonata. Non è partita da schemi preconcetti, ma mi ha dato spazio per spiegare cosa volevo e cosa mi aspettavo. Poi mi ha studiata ben bene in rete: ha letto la mia storia, guardato il mio stile e immagino (anche se non me l’ha detto) che abbia guardato anche le foto che utilizzo.
Il preventivo che mi ha fatto era molto abbordabile rispetto alle tariffe a cui ero abituata. Mi sono sentita da subito accolta perché nel propormi una cifra che non mi tirava per il collo, Sara mi permetteva di realizzare questa cosa a cui tenevo tanto, e che mi era anche necessaria.
Sara è stata ineccepibile prima, durante e dopo il servizio. In tutto quello che ha fatto, e nel modo in cui l’ha fatto, si è dimostrata una professionista con la P maiuscola.
Mi ha presentato un lavoro di studio e di preparazione su di me, che mi ha lasciata a bocca aperta. Mentre nei due precedenti servizi fotografici mi erano state fatte delle domande o mi era stato detto cosa portare solo il giorno precedente, o in un caso il giorno stesso del servizio, con Sara ho dovuto lavorare ben bene prima. Mi ha fatto tantissime domande su di me, i miei gusti, quello che volevo comunicare e come. Mi ha fatto addirittura cercare delle foto che mi piacevano in rete, e alcune le ha condivise lei con me.
E’ arrivata dunque all’appuntamento super preparata, perché avevamo già discusso prima le mie aspettative e i miei desideri. Ma non solo! Mi aveva anche chiesto di mandarle foto della casa, interni ed esterni, i miei vestiti, e gli oggetti che potevo mettere a disposizione.
Il giorno del servizio è stata con me dalle dieci del mattino alle otto di sera, di tanto in tanto addirittura scusandosi se mi faceva “lavorare” troppo. Con una calma e una serenità che nemmeno il mio doppio mento e le mie espressioni ingessate sono riuscite a scalfire, ha lavorato indefessamente per ritrarmi al meglio.
E il meglio è stato, perché le foto che Sara mi ha mandato (molte di più di quante avevamo pattuito) sono bellissime e rispecchiano perfettamente quello che desidero trasmettere a chi ha voglia di avvicinarsi alla mia storia e al mio lavoro. E sono tecnicamente perfette.
Alla fine di questa esperienza mi ritrovo con una serie di fotografie che amo e posso usare in tanti modi diversi, ma soprattutto con una bella lezione. Sara mi ha mostrato come sia perfettamente possibile mettere l’aspetto umano in primo piano nel proprio lavoro, pur restando professionisti nel senso più completo del termine.