Il mio irrefrenabile amore per Londra
La mia dichiarazione d’amore per la mia città preferita.
Amo Londra. La adoro e straadoro. Non so dirvi esattamente il perchè di questo amore folle. Ma è anche vero che difficilmente sappiamo dire perchè amiamo il nostro partner. Potremmo dire che è onesto, intelligente, che ci fa ridere, ci dà sicurezza, ma alla fine quello che ha scatenato la nostra passione è stata una chimica sulla quale abbiamo poi costruito la nostra storia d’amore.
Lo stesso mi è successo con Londra. Potrei dirvi che la amo perchè è bella, perchè ha un sacco di attività culturale, perchè mi piacciono i bus rossi a due piani, la vivace confusione di Piccadilly e la calma dei quartieri residenziali, ma tutto questo non spiegherebbe comunque perchè ogni volta che arrivo a Londra io mi senta completamente a casa e in pace con me stessa. Non conosco la sua cultura particolarmente bene, non ho palate di amici che ci vivono, come ad esempio in Francia, sono confusa su come prenotare un cinema e non so a che ora il metrò comincia ad andare al mattino, ma da nessun’altra parte al mondo mi godo profondamente ogni minuto che passo nelle strade di questa città.
Ci sono stata la settimana scorsa, e questa volta in particolare ho notato qualcosa che mi era sfuggito prima: Londra è premurosa. Dai, adesso non cominciate a dire che il vero londinese è razzista, che ci sono sacche di comunità straniere che sono discriminate, e che potreste morire sul marciapiede a Londra e a nessuno importerebbe. Probabilmente è vero che a Londra ognuno si fa i fatti suoi (non è stupendo?), ma era da tanto che non chiedevo direzioni stradali a un tal numero di gente, e venivo accolta con estrema gentilezza, partecipazione e genuino sforzo.
Per tutta la settimana, tutti sono stati assolutamente gentili – dal guidatore di bus, al passante, dalla guardia al museo al cameriere del ristorante. Ho avuto la netta sensazione che la gente a Londra si comporta in modo da rendere la propria e la tua vita il più godibili possibile. Non è solo il modo in cui la vita comunitaria è organizzata (sono anni luce avanti rispetto all’Italia), ma proprio l’atteggiamento che le persone hanno uno verso l’altro.
Sto leggendo un libro molto carino, che avevo tenuto per il mio prossimo viaggio a Londra, Londoners di Craig Taylor. Ve lo raccomando caldamente. Parla moltissimo del mondo in cui la gente – londinesi o stranieri – si relazionano alla città. Qui c’è una critica interessante (in inglese). E’ in questo libro che ho trovato una frase che mi piace tanto: “When a man is tired of London he is tired of life, for there is in London all that life can afford” (Samuel Johnson).
Non c’è niente di più eccitante per me che perdermi nelle strade di questa città e coglierne espressioni di vita. Anche quando piove. E a proposito, settimana scorsa a Londra c’era il sole mentre a Gerusalemme pioveva che Dio la mandava 🙂