Ciao Mitch, mi mancherai per sempre
Mitch, il nostro splendido cagnone che ha vissuto con noi dal 1999, ci ha lasciati questa notte.
Negli ultimi mesi mi ci ero preparata. Lo pensavo sempre più spesso, questo momento, lo immaginavo, mi dicevo “quando succederà scriverò un post in suo onore, avviserò Rosa, e Teresa e tutte le persone che l’hanno conosciuto“. Piangevo sempre, pensandoci. E oggi è successo. Esattamente questa mattina, quando abbiamo aperto la porta per portare Mattia a scuola. Mitch, il nostro adorato e insostituibile cagnone, è morto questa notte.
Aveva gli occhi aperti e le orecchie alzate. Chissà, magari era stupito. Ma come nella vita, anche nella morte non ha voluto disturbarci. Ieri sera era allegro. Quando sono tornata a casa mi ha infilato il muso tra le coscie, come faceva sempre lui quando voleva le carezze. Io lo stringevo, lo stringevo sempre più forte e a più lungo in questo periodo, perchè lo vedevo sempre più magro, sempre più stanco, e volevo imprimermi bene nella pelle e nella memoria la sensazione di tenerlo lì, con le mie braccia intorno al suo collo, mentre gli sussurravo che era il cane più bello, l’unico, il mio, e lui respirava forte, contento.
Mitch naturalmente era anche un pezzo di vita della nostra famiglia – il più grosso – in espatrio in tanti paesi. Era nato in Honduras, nell’agosto del 1999, l’avevamo comprato a un angolo di strada a Tegucigalpa. Aveva due mesi. Da allora ci ha seguito ovunque, ci ha raggiunti in Perù, l’abbiamo portato con noi in Italia, e poi qui a Gerusalemme. Mattia aveva 3 anni, quando Mitch è arrivato tra noi, Ale otto.
Lo so che tutti i padroni di cani pensano che il loro sia il migliore. Ma Mitch era fantastico davvero. Non si lamentava mai, accettava tutto senza batter ciglio, sopportava il dolore stoicamente, era sempre allegro. Si affezionava a tutti quelli che passavano per casa. Era grosso, enorme, ma non è mai stato un problema portarlo in giro perchè era il cane più mansueto e intelligente che si potesse immaginare.
In questi ultimi tempi gli permettevamo di stare in casa con noi durante il giorno, perchè avevamo capito che quella era la cosa che più gli importava. Starci vicino. Mi stava sempre ai piedi quando scrivevo al computer, e la sera quando preparavo la cena, si alzava faticosamente e mi raggiungeva in cucina. Ieri sera è stato con noi tutto il tempo mentre cenavamo. Giorgio aveva fatto il riso in insalata, e gliene abbiamo dato una cucchiaiata. E’ andato a dormire contento.
Mi mancherà da pazzi. Sarà tristissimo, ora, tornare a casa e non vederlo nel suo angolino che dimena la coda e ci guarda con quegli occhi buoni. E non portarlo con noi nel prossimo paese. Non voglio scrivere oltre. E che nessuno mi venga a dire “era solo un cane”. Non era solo un cane. Era Mitch, il nostro cane nero catracho. Unico e insostituibile.
Tesoro, basta che vieni almeno fuori dal giardino perchè ho tanto bisogno di distrarmi. Come l’han presa le bimbe? Cosa avete spiegato? Ieri proprio non ce la facevo a venire perchè sarei scoppiata a piangere davanti a loro e sai com’è. Baci, e ci sentiamo presto.
non era solo un cane: era MISCCCCCCCCCC
oggi abbiamo affrontato il tema con cilia e cat (cilia, come ogni giorno in cui sono a casa, ha chiesto di andare a trovare “misc”, appunto): temo che ci vorranno un altro paio di sessioni per farglielo capire/accettare.
io, cmq, per un po’ nel vostro giardino non ci vengo, eh?
un bacio
t.
🙁
Sono contenta di averlo conosciuto e di essermi fatta annusare !