Esami, test d’ammissione e scuole nel mondo
Uno dei privilegi dell’essere stata una mamma a tempo pieno è stato quello di accompagnare i miei figli a tutti i loro esami, test d’ammissione e interviste in un sacco di scuole nel mondo.
E’ un’esperienza dal gusto molto speciale. Perchè vivi tutto, fin dalla fase di preparazione, e ti rendi conto dell’importanza del tuo ruolo. Che sia un massaggio veloce o un’intervista di prova, qualsiasi cosa abbiano bisogno, sai che ci sei.
Vivere con loro la tensione del giorno prima ti mette in una posizione speciale quando arriva il momento di raggiungere il luogo dell’esame. Il fatto che non sei tu a dover dare l’esame, ovviamente rende l’esperienza molto più gradevole 🙂 Inoltre, dato che hai una vita internazionale, anche il numero di posti, scuole nel mondo e istituzioni con le quali entri in contatto è molto più alto, ed è un modo per respirare atmosfere molto diverse tra loro.
Sono passata per un sacco di esami con Alessandro, dal Bac francese ai “concorsi” per entrare nelle “Grandes Ecoles” che aveva scelto per proseguire i suoi studi in Francia. Ho dei bellissimi ricordi dei nostri giri nell’esagono quando aveva gli esami orali.
Dato che aveva applicato in scuole a Lione, Parigi e Lille, viaggiavamo parecchio e avevamo instaurato una nostra routine regolare: la sera prima dell’esame parlavamo a fondo di tutti i dubbi, preoccupazioni, strategie e ci svegliavamo presto per evitare di arrivare tardi nel caso si restasse bloccati nel traffico o si perdesse la strada (molto probabile visto che al volante c’ero io).
Mi piaceva un sacco arrivare in un posto sconosciuto (è così che ho scoperto il mondo dei GPS) al mattino presto e guardare Alessandro entrarci. In quei momenti non riuscivo a non pensare a tutte le volte che l’avevo visto entrare in un scuole diverse, ogni volta un po’ più grande, prima di tornare ovunque stessi in quel momento, nel mio affascinante mondo sospeso, nell’attesa del momento in cui andare a riprenderlo e a sentire le sue impressioni.
Non mi dimenticherò mai che a Lille avevamo preso una stanza in un piccolo motel, ed eravamo partiti molto presto in una mattina piovosa per raggiungere la sede del suo concorso, che era fuori città. Ero felice di tornare al motel, fare colazione da sola, e poi salire in camera e aprire il computer per lavorare un po’.
Avevo lasciato il cellulare nella borsa all’entrata, in un punto (probabilmente l’unico in tutta la stanza) in cui non c’era ricezione. Ho lavorato, scritto, risposto ai miei messaggi, felice di avere tutto quel tempo a disposizione, e all’improvviso mi sono resa conto che era già l’una e Alessandro ancora non si sentiva. Ho controllato il telefono, e ho visto che era fuori ricezione. Il poverino mi aveva chiamato un sacco di volte, e mi aspettava sotto la pioggia in un posto totalmente isolato (non c’era niente intorno alla scuola a parte un bel parco).
Mattia mi ha portata a Cambridge, un’esperienza super eccitante perchè a parte il prestigio dell’università, il tutto succedeva in un ambiente per me totalmente nuovo e sconosciuto. Mi sento ancora riscaldare quando penso al piccolo B&B intimo dove abbiamo passato la notte, alla cena nel pub, e alla pioggia la mattina dell’intervista.
La settimana scorsa sono di nuovo passata per questo processo quando Mattia ha sostenuto il suo IELTS a Ramallah. Ero felice di una nuova esperienza in un posto ancora diverso. Ovviamente questa volta siamo dovuti partire davvero molto presto perchè dovevamo passare attraverso il check-point ed erano previsti disordini in tutta la West Bank e nei punti di passaggio. Una volta di più mi sono ritrovata a pensare a quanto è stata ricca e interessante la vita dei miei figli. Guardo con gioia a futuri esami (anche se ci stiamo tristemente avvicinando alla fine di quest’era), e poi proverò a negoziare di accompagnarli alle interviste di lavoro, anche se sospetto che non sarà così facile 🙂
Claudia Landini
Marzo 2014