Estate toscana
“Ciao!” – la voce calda e famigliare di Viviana controlla a stento la gioia nel sentirmi.
“Viviana!!! – le grido nel telefonino – ciaoooooooo!!!!! Ti volevo chiamare proprio oggi!!!!”.
“Guarda, mi dice lei, io ti volevo chiamare già ieri, poi mi sono addormentata sul divano…”.
All’improvviso mi prende una gioia irrefrenabile. In quel suo “mi sono addormentata sul divano”, detto con tanta naturalezza, completamente a suo agio, c’è tutta l’accoglienza calda e morbida della Toscana, quella che ritrovo ogni anno al mio arrivo.
Io e Viviana ci conosciamo da anni, da quando i nostri figli avevano appena imparato a parlare e noi avevamo diverse rughe in meno. Ogni anno ci vedevamo, qui in questa terra meravigliosa, il nostro appuntamento estivo (o invernale, per brevi periodi) marcava il passare del tempo e la gioia di ritrovarsi, di aggiornarsi, di raccontarsi.
Viviana la ritrovo ogni anno e insieme a lei ritrovo tanto altro. Come diceva Pavese “Un paese vuol dire non essere soli, sapere che nella gente, nelle piante, nella terra, c’è qualcosa di tuo, che anche quando non ci sei resta ad aspettarti”. Ecco, io mi sento un po’ così. In questo posto preso a prestito, c’è così tanto che mi aspetta, e gli anni che passano non sfumano la gioia nel ritrovarlo.
Abbiamo i nostri rituali, sempre quelli – per me, i libri, le letture dell’estate, che compro a Milano e porto qui, e sistemo nella teca comprata dal Pagni, dove ritrovo qualche libro lasciato l’anno precedente, che mi ricorda i bei momenti passati a leggere sull’amaca nel nostro bosco, e mi riempie di aspettativa per i giorni a venire. Per Giorgio, le pietre, la panca da finire, i suoi lavoretti intorno a questa casa adorata. Per i ragazzi, il tetto della macchina. Da quando abbiamo comprato questa fedele auto col tettuccio apribile, si allungano, prima in punta di piedi, ora sovrastando tutta l’auto, per viaggiare col vento sulla faccia alla ricerca di animali, mentre battiamo queste strade sterrate che amiamo tanto.
Questa casa racchiude la nostra bellissima storia di amore, di perseveranza, di attaccamento a questa terra che tanto ci piace ma anche al nostro ideale di avere un luogo da chiamare casa, e dove poter accogliere la gente che amiamo. Gente che viene per una sera, per un giorno, per un week-end o una settimana. Amici che arrivano da tutto il mondo, che parlano lingue diverse, che arrivano per la prima volta e restano a bocca aperta, o che tornano per la seconda, terza, quarta volta, e se ne vanno leggeri perchè sanno che ritorneranno. Amici che riuniamo intorno ai nostri tavoli un po’ sgangherati ormai, tavoli su cui abbiamo mangiato carne alla griglia, capresi, prosciutti crudi tagliati al coltello, insalatone, formaggi freschi dei vicini, e su cui abbiamo speso ore e ore giocando, tutti insieme, in tante lingue, a loup garou, a carte, a time’s up, e mille altri giochi per la gioia di stare insieme e dimenticarsi per un po’ le cose che ci tengono impegnati durante l’anno.
Le giornate passano in fretta, qui, troppo in fretta, perchè quella Toscana (per ora…ma prima o poi, forse, cambierà) è una parentesi strappata a una vita altrove, e per questo è così preziosa. I concerti di musica classica a San Gimignano, Benigni che legge Dante a Firenze, le mangiate al ristorante di Mazzolla, il sorriso di Mariana a San Lorenzo, i Bettini sempre così felici di rivederci – e le cicale, il verde, i colori intensi, la bellezza mozzafiato dei dintorni. Che non mi stanca mai. Che non mi stancherà mai.
IN CHE SENSO ANNALIA??????????????????
E chissà che non ti accontenti magari per far conoscere qualcuno ai nonni 😉
Intanto potresti cominciare a considerare di venire alla festona l’anno prossimo!
che voglia che fai venire di essere li con voi! Chissà magari un giorno mio marito vorrà tornare alla sua terra!