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Giochi per persone anziane

giochi per persone anziane

Il TedTalk che ho recentemente dato a Lucca mi sta portando tante cose belle. Tra queste, l’organizzazione di alcuni giochi per persone anziane in una casa di cura milanese.

Una delle cose che dico all’inizio nel mio TedTalk sui giochi, è che giocare è generalmente è considerato qualcosa per bambini/e, adolescenti, o al massimo per persone anziane. E che il mio intento è di scardinare questa convizione, perchè considero il gioco uno strumento indispensabile in tante situazioni della vita, e a tutte le età.

Così, quando mi è stato chiesto di organizzare una serie di giochi per persone anziane in una RSA milanese, sono stata felicissima, perchè il gruppo target di anziani è davvero molto in là con l’età. Talmente in là, da far pensare, una volta di più erroneamente, che il gioco sia troppo difficile e abbia poco o nessun senso.

L’idea dietro all’invito era di procurare alcune giochi per persone anziane da poter lasciare in dotazione alla casa di cura, previa spiegazione e dimostrazione pratica a badanti e altre persone che si occupano dei vecchini e vecchine.

giochi per persone anzianeLa prima sfida è stata trovare i giochi adatti. Di fronte all’immensità dell’offerta, ho cominciato a pensare alle cose da tenere in conto per questo specifico gruppo di gioco, e cioè:

– niente di troppo complicato, per non far perder loro interesse o innervosirli;
– allo stesso tempo, niente di troppo semplice o infantile per non umiliarli o farli sentire sminuiti;
– niente che potesse emozionarli troppo, magari connettendoli a un passato che non han voglia di ricordare;
– evitare giochi che usano i sensi in maniera preponderante: molti/e di loro non sentono più bene, vedono male e faticano anche a muoversi.

Avevo in mente alcuni giochi. Nei negozi cercavo i corrispondenti in chiave facile, ma è stata un’impresa un po’ ardua. Alcuni dei giochi che ho trovato alla fine si sono rivelati inutili perchè dotati di immagini troppo piccole o troppo piene di dettagli.

Un gioco sopra a tutti, però, ha centrato appieno il suo obiettivo:

Il Mercante in Fiera

Ho usato il Mercante in Fiera in tante, tantissime occasioni con i miei figli. Ai nostri arrivi in paesi nuovi, quando era imperativo aiutarli a stringere rapidamente amicizie, qualche bel giro di Mercante in Fiera con piccoli premi, garantiva il divertimento di tutti/e. Ho pensato dunque di proporlo in quest’occasione, naturalmente in una versione per bambini, con immagini semplici e immediate.
Si sono divertiti tantissimo! Va da sé che il banditore deve impegnarsi al massimo per coinvolgerli tutti, tenendo conto del diverso grado di partecipazione che ognuno di loro può portare al gioco. Personalmente, trovarmi in quella situazione mi ha dato una carica talmente forte, che sarei riuscita a far giocare anche una morta 😊

giochi per persone anziane

Altri giochi con immagini

Si possono fare tantissimi giochi con le immagini, e questa non è una novità. La cosa importante, giocando con persone anziane, è procurarsi immagini nitide, con oggetti famigliari, ben descritti e possibilmente con pochi e sgargianti colori. Ci sono giochi, in commercio, che sono stupendi in questo senso, ma, come spiego in questo video, la cosa migliore è sempre fabbricare da sè i propri set di immagini da adattare ai giochi nelle diverse situazioni.

Una volta in possesso del mazzo di immagini più adatte, si possono combinare delle attività ludiche adattandole al numero e tipologia di persone coinvolte. Io ho distribuito poche carte a ciascun vecchietto/a, e poi a voce molto alta davo un indizio, estremamente semplice (ad esempio: “si può mangiare” oppure “ha le zampe“) e chi possedeva la carta corrispondente e l’annunciava per primo/a, vinceva un punto. In questo modo si può anche monitorare la distribuzione che porta alla vittoria, che, per alcuni gruppi di persone anziane, può avere molta importanza.

Giochi con oggetti

Anche l’uso di oggetti permette di creare dei giochi per persone anziane, che siano semplici ma coinvolgenti. Quello che ho fatto, improvvisando, è stato di raccogliere pochi oggetti famigliari, noti (un portafoglio, un paio di occhiali, un mazzo di carte), disporli sul tavolo, far chiudere gli occhi, sottrarne uno, e far poi indovinare qual era l’oggetto mancante. Questo gioco si è rivelato un po’ più complesso, non solo perchè Pietro, 100 ANNI d’età, appena ha visto gli occhiali ha cominciato a raccontarmi com’erano fatti i suoi e non si riusciva più a zittirlo, ma perchè lo sforzo mnemonico si è rivelato troppo grande per i più. Io sono, però, una grande fan dell’adattare i giochi, e sono sicura che con un po’ d’impegno si riesca a trovare una via per facilitare il processo, e coinvolgere i vecchini anche in questa attività.

E’ stata un’esperienza bellissima, che mi ha fatto raggiungere il culmine della felicità quando un paio di vecchine han chiesto a gran voce di continuare a giocare. Li ho visti coinvolti, ognuno a suo modo, naturalmente, e questo mi ha fatto un grande piacere. Giocare, per queste persone, non vuol dire solo passare il tempo. Significa anche concentrarsi su qualcosa, mantenere allenato il cervello (anche se in misura ridotta) e provare il brivido della sfida e della vittoria, una cosa che in casa di cura non trova generalmente molto spazio ma che, come tutte le emozioni poco sollecitate, può essere davvero vivifica.

 

Claudia Landini
Milano, Italia
Febbraio 2024
Foto ©ClaudiaLandini

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