Il coraggio di cambiare: cos’ho imparato da un mio cliente
Premetto che ho avuto il permesso dal mio cliente di scrivere questo post e parlare di lui. Ho scelto di raccontare la sua storia perché se io penso (e spero) di averlo aiutato nel percorso che abbiamo fatto insieme, assisterlo ha anche insegnato molto a me.
Quando Marco mi contattò un paio di anni fa per cominciare un percorso di coaching, era arrivato a un punto di piena maturazione dei suoi bisogni e degli ostacoli che lo frenavano nel forte desiderio di cambiare una parte fondamentale della sua vita: il lavoro. Non gli mancava il coraggio di cambiare, piuttosto aveva bisogno di essere accompagnato nell’identificare dei progetti alternativi, e gli strumenti per realizzarli.
Un cliente fuori dal comune
Da subito mi fu chiaro che Marco era un cliente fuori dal comune. Era un uomo già piuttosto maturo, con un posto fisso in un ente pubblico nel quale lavorava ormai da più di due decenni e dove si era posizionato molto bene, acquisendo una professionalità che lo rendeva uno degli impiegati più apprezzati.
Purtroppo, però, più gli anni passavano, più Marco si rendeva conto che lo scotto di non aver ascoltato e assecondato le sue passioni in gioventù, si esprimeva ora, alle soglie del mezzo secolo, in un malessere che gli rendeva di giorno in giorno più difficile proseguire un tipo di vita che stava lentamente ma inesorabilmente soffocando tutta la sua creatività e gioiosità.
La più grande sfida
Tuttavia, rinunciare a un posto fisso, sicuro, con uno stipendio assicurato a fine mese, e soprattutto in un momento dove il lavoro manca per i giovani, figuriamoci per i più maturi, è qualcosa che richiede, oltre a un piano d’azione estremamente minuzioso, anche un coraggio da leoni. Sul primo abbiamo lavorato insieme, il secondo ce l’ha messo tutto lui 🙂
Il rapporto col proprio lavoro
Nel corso del mio lavoro come coach ho raccolto i sentimenti di un vastissimo numero di persone che mi raccontavano di come si sentissero prigioniere di un lavoro che detestavano, o che per loro non aveva più nessun senso, o che svolgevano solo ed esclusivamente per quella cifra a tre zeri che alla fine del mese garantiva loro l’indipendenza finanziaria. Tutti avrebbero desiderato cambiar vita, pochi trovavano il coraggio anche solo per considerare di farlo, pochissimi l’han fatto.
Marco è uno di questi, e se racconto la sua storia è per due motivi. Il primo è che voglio onorarlo, perché so che non è facile trovare il coraggio di cambiare quando la propria vita corre su un binario a senso unico da anni e anni. Il secondo è che questo percorso ha dato tanto anche a me.
Mi ha innanzitutto confermato che non bisogna mai darsi per vinti e pensare che non ci siano vie d’uscita. E’ facile affermare che bisogna liberarsi da pesi e zavorre, altro discorso è compiere il primo passo per farlo. Marco mi ha mostrato che anche quando la paura ti attanaglia, è possibile trovare il coraggio di cambiare le coordinate della nostra vita e riprenderne il controllo.
Mi ha dato anche speranza. Seguire così da vicino qualcuno che non si dà per vinto, e che nonostante la logica corrente e la situazione politico-economica piuttosto disastrosa nella quale versa il proprio paese, trova la forza di spezzare le catene, è stata una vera ventata d’ispirazione e fiducia.
Marco ha creato un blog nel quale documenta il suo viaggio, sono sicura che gli farà piacere se passate a fargli visita.