Il feedback della vita: perchè è importante ascoltarlo
Se guardo indietro al modo in cui ho ricostruito una carriera da zero, e soprattutto nel momento in cui ho deciso di diventare coach, distinguo quattro chiari elementi che hanno giocato un ruolo fondamentale.
Uno di questi è quello che chiamo “il feedback della vita”. Nel coaching, il feedback del coach ha un potere enorme. Nel caso del feedback della vita, però, non ci sono professionisti a consegnarcelo. Dobbiamo imparare ad ascoltarlo da noi.
Per far questo è necessario essere sempre ben focalizzati e in armonia con quello che ci accade ogni giorno. Dobbiamo affinare la nostra sensibilità verso i fatti più piccoli e semplici che ci riempiono le giornate. E dobbiamo, naturalmente, imparare ad ascoltare bene le persone con cui veniamo in contatto. Non solo nelle parole, ma anche a come reagiscono e a quello che comunicano a livello più profondo.
Recentemente ho avuto un altro segno che ha rinforzato la mia convinzione di avere un talento naturale come coach. Una mattina ho avuto una chiamata Skype con una ragazza che aveva bisogno di qualche informazione. Ci siamo fatte una bella chiacchierata, e alla fine mi ha detto che stava lavorando a un progetto professionale ma che era troppo presto per parlarne, stava ancora definendo una serie di cose. Verso la fine, quando stavamo per salutarci, ha cambiato idea e mi ha raccontato tutto sul progetto che stava preparando, chiedendomi di tenermelo per me.
Qualche giorno dopo sono andata in Austria per dare una presentazione sulle carriere portatili. Alla fine dell’evento, come sempre succede, alcuni dei partecipanti sono rimasti a chiacchierare e a scambiarsi i contatti. Una di queste mi ha detto quanto la mia storia l’avesse ispirata e motivata a realizzare le sue idee. In particolare, mi ha detto, ne aveva in mente una tutta speciale, su cui stava ancora lavorando per lanciarla quando si sentirà pronta.
Mi è suonato famigliare, e non l’ho spinta a rivelare nulla, sperando di averle trasmesso sufficiente fiducia per aprirsi. E infatti, qualche minuto dopo mi ha presa da parte e mi ha raccontato la sua idea.
Il giorno seguente ho preso un treno per Milano. Mi sono seduta a fianco di una signora russa che vive in Italia, e abbiamo cominciato a chiacchierare. Si è aperta piano piano, dandomi pezzi della sua storia gradualmente, come se volesse testare le mie reazioni prima di decidere quanto rivelarmi. Tra altre cose, mi ha detto che ha un grandissimo sogno che non dice a nessuno, e chissà, magari un giorno riuscirà a realizzarlo.
Alla fermata successiva, mi aveva già detto tutto, ostacoli, passioni, desideri…
Mi ha incuriosito vedere ripetersi questa cosa nel giro di pochi giorni. Non sto dicendo di essere migliore di altri, naturalmente, ma tre persone di fila che dichiarano di non voler parlare dei loro progetti, per condividerli per filo e per segno pochi minuti dopo, per me sono un chiaro indicatore del fatto che un po’ di fiducia riesco a trasmetterla.
Questo è esattamente ciò che intendo quando dico che dobbiamo ascoltare quello che ci racconta la vita. Quando interagiamo con gli altri, provochiamo sempre delle reazioni. Leggerle attentamente ci può rivelare tantissimo di quello che siamo e che trasmettiamo, e aiutarci non solo nel nostro percorso professionale, ma anche in quello personale.