La casetta a Carouge: il mio saluto personale
La casetta a Carouge nella quale abbiamo vissuto gli ultimi tre mesi è stata quella in cui più ci è piaciuto vivere da quando siamo arrivati in terra elvetica. Ci lascio un pezzettino di cuore.
Ormai a lasciare le case dovrei essere abituata. Ma al di là del fatto che come sapete odio profondamente ogni tipo di addio, la casetta di Carouge è stata un’esperienza particolare. Il distacco è un po’ doloroso.
Tutto in questa casa è bello, dentro e fuori. Innanzitutto la sua posizione. Carouge è un quartiere romantico, ricco di storia e di cultura, dove la bellezza ti stordisce. Ha un carattere distinto ed è diverso da ogni altro luogo in o vicino a Ginevra.
I miei timori di andare a vivere in una bolla sono stati spazzati subito via dalla dolcezza delle mattine al piccolo mercato di frutta e verdura, così intimo e raccolto, dall’efficienza dell’organizzazione del quartiere, dalla vitalità culturale che ci si respira, e dalla vivacità delle serate, quando i locali si riempiono di gente che si gode l’aria aperta facendo due chiacchiere.
La casetta a Carouge è antica e conserva tutto il sapore del passato. La scala in pietra, il corrimano di ferro, le porte originali creano un insieme pacifico e sereno.
L’appartamento nel sottotetto è bello perchè ovunque si guardi c’è un particolare che rende felici gli occhi e l’anima. Da un lato le finestre si affacciano sulle case di fronte, con le loro persiane ben tenute, i colori pastello e la loro architettura neoclassica che sembra riportarci indietro nei secoli.
Dall’altro si aprono su un delizioso giardino amorevolmente curato dalla padrona di casa, una donna di squisita gentilezza che comunica amore e passione per questo luogo incantato.
La sua presenza ha sicuramente contribuito a farci sentire accolti. Incontrarsi nel giardino e fare quattro chiacchiere ci ha permesso di scoprire tante cose di Ginevra. Ogni tanto ci lasciava delle cartoline con dei messaggi attaccate alla porta, creando così un legame personalizzato che nei grandi condomini ginevrini si è assolutamente perso (se mai c’è stato).
Anche la gatta ha amato molto questo posto. Ha passato ore alla finestra a guardar fuori. Quando calava la notte usciva sui tetti per tornare al mattino e dormire tutto il giorno nei suoi angoli preferiti della casa.
Il periodo nella casetta di Carouge ha anche coinciso con cose molto belle per me, viaggi importanti e nuove idee professionali. La creatività che accumulavo man mano veniva stuzzicata ai miei ritorni in questo ambiente positivo.
Questa è stata anche la casa dove abbiamo finalmente potuto invitare a cena dei cari amici – nelle case precedenti non c’era posto :-). E così abbiamo goduto delle belle serate tranquille in questo meraviglioso quadro con Philippe, che non vedevo da secoli, con Jorge e Bernadette, con Piwi, con Alessandra e Alberto, che ci hanno nutrito in più occasioni durante le nostre tappe a Ginevra, con Gunther, un caro amico di mio marito di cui avevo tanto sentito parlare e che finalmente ho conosciuto, e tanti altri.
Ogni casa è testimone di un pezzettino delle nostre vite e sono convinta che trattenga i sentimenti di chi l’abita, anche se brevemente. Sono contenta di lasciare alla simpaticissima coppia che tra le tante richieste ha scelto noi, tutta la gioia dei bei momenti passati in questa casetta a Carouge che resterà per sempre nel nostro cuore.