Ode ai miei figli
Recentemente ho avuto una rivelazione che sfocia oggi in questa ode ai miei figli.
PERDONATEMI se suono un po’ sentimentale e patetica.
Come tutte le madri (presumo) ero preoccupata dal nido vuoto. Mattia sarebbe andato all’università a settembre, e Alessandro vive fuori casa già da anni. Mi chiedevo come avrei gestito il senso di vuoto che ero sicura mi avrebbe afferrata appena mi fossi trovata a casa sola, sapendo che non ci sarebbe stato nessun figlio a rientrare la sera, riempiendo la casa di domande, chiacchiere e bisogni.
Quando il momento è arrivato e Mattia è partito, mi sono resa conto che non mi mancava nel modo che avevo temuto – ovvio che mi sarebbe piaciuto vederlo più spesso, ma quel senso di vuoto che mi aspettavo non si è manifestato. Al contrario: mi sono ritrovata piena di energia e idee, e felice di avere tempo (non solo tempo materiale, ma tempo mentale, quello che ti viene quando non devi costantemente concentrarti sui bisogni dei tuoi figli), felice di gestirmi dalla mattina alla sera senza dovermi adattare ai suoi ritmi.
Ovviamente sarebbe stato diverso se non l’avessi sentito felice e realizzato nella sua nuova vita. Ma c’è un’altra parte che ha a che fare col crescere figli e che forse esitiamo troppo spesso ad ammettere: prendersi cura di una personcina che è completamente e costantemente dipendente da te è molto duro.
E’ un compito affascinante ma molto stancante, che ti richiede di accantonare un sacco di cose, e non ti permette mai di rilassarti. E il senso di sollievo che proviene dal non doverti più preoccupare costantemente dei tuoi bambini può essere davvero immenso. Non ho vergogna a dire che riprendere il pieno controllo delle mie giornate è stata una delle cose più belle che mi sono capitate di recente.
Ma ho capito anche un’altra cosa. E’ successo quando Mattia è venuto a trovarci a Natale. Ero fuori di me dalla gioia nel vederlo e nell’ascoltare tutte le storie che aveva da raccontarci. Ed era assolutamente fantastico avere entrambi i miei ragazzi che dormivano sotto il mio stesso tetto. Svegliarmi al mattino sapendo che prima (o poi) anche loro sarebbero emersi dal sonno e mi avrebbero abbracciata, mi dava un senso di pienezza che raramente ho sentito con tale intensità in altri momenti.
Me li godevo in modi nuovi. Prendevo il taxi con Alessandro e gli raccontavo qualcosa che avevo sul cuore, e poi facevo lo stesso con Mattia, ed era incredibile vedere come reagivano diversamente e ognuno col proprio stile, alla storia che condividevo. Mi sono resa conto che adesso sono adulti, e proprio perchè io non sono più quella cui devono per forza rivolgersi per sopravvivere, ora me li posso godere in modo diverso.
Quindi, eccoci alla rivelazione: non mi mancano i miei figli perchè sono abituata a esistere in quanto loro madre. Mi mancano perchè sono persone incredibili, e rapportarmi a loro, vederli, parlargli e ascoltarli, mi ricorda continuamente che l’esperienza di crescerli è stata fantastica – la cosa più bella in assoluto che mi sia capitata in tutta la vita. Essere con loro mi ricorda costantemente che ho fatto qualcosa di grandioso. E non c’è nessun altro al mondo con cui mi piace relazionarmi quanto con loro – è un rapporto unico e indescrivibile, che fa sì che mi manchino non perchè sono abituata ad averli nella mia vita, ma perchè averli intorno è il modo migliore per ricordarmi quanto è bello essere la loro madre.
Michele, you are an example of what it means to be a mother under all circumstances. Your strength and love are of great inspiration. Te quiero mucho, I hope you are doing fine
I fully agree! I felt and feel the same! Un beso
Grazie grazie carissima, mi rendi davvero felice con le tue parole!
Claudia mi hai emozionato! Io sono ancora nella fase di mamma che cresce bambini piccoli, lo faccio con passione ed amore ed e’ fantasico. Mi piace immaginare come sara’ quando presto, molto presto, lasceranno casa e se ne andranno in giro per il mondo senza di noi. Credo che quel momento sara’ un’occasione per stringere ancora di piu’ il legame. L’ho vissuto come figlia con mia madre quando a 19 anni sono partita per andare a studiare lontano dalla mia citta’ e da allora non sono piu’ tornata. Il rapporto e’ cambiato e devo dire e’ pure migliorato. So che le manco in casa ma so anche che quando ci vediamo il tempo e’ talmente prezioso che tutto sembra piu’ bello. Credo che la vita da mamma abbia diverse fasi, ognuna con i suoi pro e contro, basta solo guardarla dalla parte giusta. Tu lo sai sempre fare. Mi piace leggerti, mi piaccioni le tue riflessioni!