Panni stesi, la mia mania e una chiave di lettura culturale
Non so esattamente perchè mi è venuta questa mania per i panni stesi, ma so quando e dove.
E’ successo quando ero ad Istanbul a festeggiare il mio cinquantesimo compleanno con la mia amata amica Ingrid. Visitare i quartieri di Fener, Balat e Fatih è stata un’esperienza incredibile per molte ragioni. Una di queste era vedere così tanti panni stesi ad asciugare in maniera così creativa. Avevo dimenticato che quando ero bambina si vedeva spesso un sistema per stendere i panni formato da una corda appesa a circolo tra due finestre una di fronte all’altra, in modo che si poteva tirarla spostando i panni appena stesi, e guadagnando così un po’ di spazio libero. Ho visto quel sistema a Fener, e mi è sembrato di tornare indietro nel tempo.
I panni stesi mi riportano al passato, e questa è la prima ragione per cui mi piacciono. Come potrei dimenticarmi di tutte le volte che ho guardato e aiutato mia madre a stendere i nostri vestiti, respirando il fresco profumo delle lenzuola appena lavate, e provando quella sensazione unica di frescura che viene dal tenere tra le mani i vestiti bagnati?
Ma ci sono altri tre aspetti che mi affascinano. Il primo è l’elemento di condivisione che stendere i panni comporta. Non è certo una coincidenza che più i quartieri sono popolari e vivaci, più panni stesi si vedono. Il proverbio dice: i panni sporchi si lavano in casa, ma potrebbe tranquillamente essere: non appendere i tuoi panni bagnati in pubblico. C’è un senso di ammissione e di apertura nell’esporre i tuoi vestiti bagnati in pubblico. Mostrando i più intimi (mutande, lenzuola, asciugamani…), in un certo modo ci si apre agli altri. E questa è una cosa che mi piace un sacco.
Secondo, appendere i panni all’esterno contribuisce all’armonia estetica degli spazi comuni, con il vantaggio che si può cambiare spesso. Alcuni panni stesi – per la combinazione dei colori e il modo in cui sono disposti – contribuiscono a rendere la zona più gradevole o a dare un senso di familiarità e di calore.
E non in ultimo, il modo in cui si appende la biancheria rivela tantissimo della cultura locale. A Fener, Istanbul, condividere le finestre per creare il sistema di cui parlavo sopra, è una pratica comune: parla di una comunità che tende a condividere piuttosto che a escludere. Sono a Jakarta da poco più di una settimana, ma ho già visto una serie di case dove la biancheria viene stesa ad asciugare direttamente sugli ometti, una camicia o vestito dopo l’altro, ben organizzati, e questo mi parla di una cultura molto pratica.
E quindi adesso, quando cammino in un posto, invece di guardare la gente e il movimento intorno a me, tengo il naso per aria alla ricerca di bei panni stesi.