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Un giretto a Villach e il senso del viaggiare

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Ogni volta che viaggio, mi si smuove dentro il mondo.

Qualche giorno fa sono partita per Villach, in Carinzia, per dare una presentazione sulla carriera portatile.

Era da tanto che non prendevo un aereo. Da quando sono tornata a vivere in Europa, i miei viaggi sono perlopiù su quattro ruote, oppure in treno. Non che mi dispiaccia. A me piace tantissimo spostarmi in tutti i modi, l’importante è viaggiare. Ma c’è un’atmosfera particolare negli aeroporti, di cui ho parlato spesso, una serie di rituali che mi appagano, e un gusto tutto speciale nell’attesa dell’imbarco e nel trovarsi tutti chiusi in un bussolotto per aria.

viaggiareQuindi mercoledì scorso sono uscita di casa carica di energia e gioia. Il mio volo partiva presto, e ho dovuto prendere il bus per l’aeroporto a un’ora insolita per me.

Mi piacciono le città al risveglio. Hanno un’aria indifesa, esposta. A Carouge il mercato di frutta e verdura cominciava ad allestirsi. A Bel Air i camion della spazzatura finivano i loro giri. Sui bus, studenti e lavoratori ancora un po’ assonati.

Mi piace mischiarmi all’umanità. Quando ero giovane, amavo immaginarmi le vite dietro le persone che incontravo nei miei viaggi. Adesso non lo faccio più, ma mi sento a mio agio nei gruppi, nelle file, sui mezzi di trasporto. Mi sento nel mio ambiente e gioisco alla prima occasione di scambio con una qualsiasi delle persone con le quali entro in contatto.

Ecco, sì, direi che viaggiare per me è soprattutto questo: uscire dalla mia bolla casalinga e virtuale e mischiarmi alla gente, sentirne gli odori, guardarne i colori. È un momento privilegiato, e per questo sono grata a ogni occasione che mi è data di viaggiare.

viaggiareVi racconterò un’altra volta della splendida esperienza a Villach, dove ho conosciuto un gruppo di persone incredibili e ho dato un workshop sulla carriera portatile che è stato accolto con entusiasmo e tanta partecipazione.

Al ritorno, che mi portava a Milano, che lo crediate o no, stavo per perdere il treno. Quando si chiacchiera ci si dimentica del tempo, e sono quindi arrivata a bordo sudata, stressata e dispiaciuta di non aver nemmeno dato un bell’abbraccio alla carissima amica che mi ha accolta a Villach in maniera incredibile (lei era in coda al treno per bloccarlo mentre io salivo a precipizio…non fatemici pensare!).

Mi sono seduta di fianco a una signora che mi ha guardato con sospetto inizialmente, ma che poi mi ha intrattenuta per tutta la durata del viaggio fino a Udine, dove lei scendeva, con la sua storia di vita e la sua contagiosa passione per la cucina.

Tatiana è russa, ma si è trasferita in Italia da giovanissima, dove si è sposata e ha avuto una figlia che ora vive a Vienna. Mi ha raccontato quanto il cibo sia importante per lei, quando presti attenzione all’intero processo per farlo arrivare alle nostre tavole: la manipolazione, la conservazione, il trattamento, gli ingredienti, e poi la combinazione dei colori dei nostri piatti, e da lì i suoi sogni, quanto le piacerebbe avere la possibilità di lavorare con questa passione che l’accompagna nella vita. Mi ha mostrato delle splendide foto di incredibili ricette che prepara, roba da chef!

Siamo diventate amiche e ci siamo scambiate i numeri. Chissà, magari ci rivedremo.

Quando è scesa dal treno, mi ha lasciato una sensazione di pienezza, di senso. Viaggiare è incontrare persone. E’ ascoltare storie. E’ relazionarsi, essere gentili gli uni con gli altri e scoprire altri pezzi di mondo, oltre a quelli che si vedono dal finestrino.

 

Claudia Landini
Aprile 2019
Foto ©ClaudiaLandini

 

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