Sono tornata: quello che racchiude una semplice frase
Adoro i ritorni e i sentimenti che mi provocano.
Questa è un’affermazione molto generica. Oggi, mentre mi siedo a scrivere questo post, intendo dire “sono tornata a Jakarta”. Ma anche quando arrivo a Milano dico “sono tornata”. Quando atterro a Londra, sorrido e dico “sono tornata”. E naturalmente, quando raggiungo la mia tanto agognata casa in Toscana, il “sono tornata” è il più pieno, ricco e felice che pronuncio. Ho molte case sia nel cuore che nel mondo.
E’ stata un’estate complicata. Morivo dalla voglia di andare in Italia e godermi la vacanza in Toscana con i mie figli e i loro amici. Ne avevo ancora più voglia che gli anni passati perchè la mia salute era stata pessima negli ultimi mesi in Indonesia.
In realtà tutta l’estate si è rivelata un percorso spinato, sul quale sembrava che le circostanze si mettessero d’accordo per impedirmi di godere della vacanza.
Mia madre e la sua grave disidratazione, i topi che avevano devastato la nostra adorata casina in Toscana, risistemare il nostro appartamento milanese in agosto (cosa che mi ha causato il primo serio attacco di stress in vita mia), aiutare mio figlio a trovare una stanza a Londra in pochissimi giorni, cosa quasi impossibile… Sono salita sul volo per l’Indonesia esausta e con un unico desiderio: tornare a una vita dove ho meno di tutto e quindi più tempo e riposo.
Quando sono arrivata dopo il solito volo infinito, mi sono sentita dissociata. Volevo esser felice, ma non lo ero. Presa nel traffico, guardavo fuori dal finestrino e mi sentivo depressa. Cemento e ruspe ovunque, moto dappertutto e il solito senso soffocante di vivere troppo vicini, tutto qui è troppo vicino, macchine, moto, gente, case, muri.
Poi ho dormito, e al risveglio sono andata dal mio adorato parrucchiere Roberto; è stato bellissimo ritrovarlo e contarcela su. A poco a poco ho rivisto gli amici che mi ero fatta prima dell’estate. Ho partecipato a un corso di primo soccorso con un gruppo di donne interessanti. Ho ripreso a lavorare, e provato di nuovo la gioia di incontrare perfetti sconosciuti per condividere con loro un momento di riflessione su come si potrebbe migliorare il mondo aumentando le nostre doti interculturali. E naturalmente mi godo la Ani, la mia splendida donna di casa, la mia stupenda gatta Grigiotta, che è felicissima di avermi di nuovo intorno, e gli indonesiani allegri e sorridenti, che mi riempiono la giornata quando esco di casa.
Mi sono ricordata di una cosa che stavo per dimenticare: non è il posto che importa, ma le persone che ci vivono. Ho sempre detto che io sono felice ovunque, ed è vero. Perchè finchè sarò capace di essere felice attraverso le persone, troverò sempre un posto dove sono contenta di tornare.